Consigli Utili

Per una serena convivenza con il nostro amico a quattro zampe…

Capobranco o leader

Il capobranco è una figura importante che si deve distinguere all’interno del gruppo per le sue competenze, abilità, strumenti che lo portano ad avere la stima degli altri e la volontà di seguirlo con interesse e piacere. Nulla a che vedere quindi con un’imposizione fondata sulla “forza”.

Tuttavia, le nostre regole sociali sono ben diverse da quelle canine: noi non abbiamo bisogno di concertarci in gruppo per andare a caccia o per scacciare un intruso dal territorio poiché la nostra società ci propone diverse dinamiche di confronto con l’altro.

Quindi noi dobbiamo essere dei leader che guidano il cane nel mondo, che gli insegnano a parlare un linguaggio diverso e che lo aiutano a vivere in un contesto completamente differente rispetto a ciò che prevede la sua natura.

Chi è il leader ?:uno stratega autorevole che deve indirizzare il comportamento del cane, premiandone l’iniziativa che porta a risultati e ignorando (non punendo) comportamenti indesiderati.

Alcuni consigli utili

Quando arriva un cucciolo …..

 

  • Il cucciolo o il nuovo entrato individua il suo leader nell’elemento più autorevole. È normale che si affezioni maggiormente a colui che regola con autorevolezza le attività della famiglia piuttosto che a colui che gli offre la ciotola o che lo porta al parco; è anche normale che in una famiglia numerosa il capobranco sia identificato in un solo individuo, ma se tutti i componenti si comporteranno con una condotta da leader, il cane li rispetterà e si limiterà a condurre una vita da soldato semplice in un mondo di ufficiali.
  • E’ bene fissare gli orari dei pasti perché non si deve mangiare a tutte le ore.
  • Abituarlo a farsi toccare le zampe, a farsi toelettare, pulire gli occhi e a farsi esaminare la bocca.
  • Se sporca sul letto significa non ha ben chiara la posizione gerarchica di chi lo occupa e bisognerà rivedere bene le regole.
  • Non mettere il suo muso nella pipì o nelle feci per fargli capire che non si fa. Invece premiarlo ed elogiarlo quando sporca all’esterno.
  • Non sgridarlo appena si torna a casa: se ha distrutto qualcosa non serve a nulla se non a peggiorare la situazione e a rendere il cane più confuso di prima e ad aumentare le sue insicurezze e la sua instabilità emotiva.
  • Insegnargli parola cuccia non se fa qualcosa di male e non solo quando siamo fuori casa: facciamogli capire che quello è il suo posto.
  • Farci seguire in ogni stanza, portarlo con noi al lavoro, al ristorante o da qualsiasi altra parte e non lasciarlo mai solo può portare ansia di separazione in quanto non gli permette di sviluppare la propria autonomia/indipendenza.
  • Se avete una camera da letto o un luogo della casa dove non volete che il nostro amico entri, potete istallare un cancelletto (del tipo usato con i bambini): è un modo molto efficace e diretto per fargli capire che quella zona della casa è vietata a lui.
  • Il recinto così come il kennel, non è un oggetto da demonizzare. Al contrario, se utilizzato in modo corretto, ci può aiutare moltissimo in casa e fuori.
  • Scegliere giocattoli adeguati alla dimensione e all’età del cucciolo. Inoltre la supervisione è sempre consigliata quando il cucciolo gioca, almeno inizialmente, per assicurarsi che non si faccia male o non ingoi parti del giocattolo.
  • Non lasciare roba intima e calzini per terra: i cani adorano giocarci ma potrebbero inghiottirli.
  • Un errore comune è quello di lasciar giocare il cucciolo con delle vecchie pantofole e poi pretendere che non tocchi quelle nuove. Bisogna capire che il cane non è in grado di distinguere tra nuovo o vecchio, bello o brutto, è quindi buona norma far giocare il cane solo con giochi adatti a lui.
  • Togliere le piante tossiche se raggiungibili dal cucciolo come anche detersivi, insetticidi, prodotti chimici, farmaci e fili elettrici.
  • Quando si lascia solo è un ottimo ausilio il kong, un cono in gomma estremamente resistente e cavo dove si può inserire del cibo buono o le sue crocchette, tolte dal suo pasto principale.
  • Non lasciare che vi mordicchi, nemmeno per gioco: lasciarsi mordicchiare le mani, le caviglie o i piedi significa accettare la sua dominanza e, inoltre, il cucciolo non imparerà a dosare la forza del morso. Se tenta di morderci non bisogna indietreggiare ma restare fermi e non guardalo fisso negli occhi.
  • E’ bene farlo socializzare fin da cucciolo ed abituarlo a posti, a cani e persone diversi. Nel caso in cui non sia avvenuta una corretta socializzazione, sarà bene abituarlo gradualmente, premiando gli atteggiamenti di calma.
  • Quando si inserisce un nuovo cane all’interno di casa è bene farli incontrare prima in un luogo neutro.
  • Il cucciolo va abituato a stare in auto sin da subito: sarà più facile viaggiare insieme. Salire in macchina con lui e un altro passeggero in grado di distrarlo sarà molto utile per abituarlo in principio con tratti brevi. Portatelo in posti piacevoli per lui in modo che associ l’auto a esperienze positive. E’ consigliabile lontano dai pasti in modo che non possa rimettere.
  • Va abituato in modo graduale all’utilizzo del collare e del guinzaglio. Il collare lo si può lasciare sin da subito. Le prime passeggiate al guinzaglio vanno fatte in casa o nel giardino.
  • Per farsi comprendere meglio non fare discorsi ma usare parole semplici.
  • Insegnare da subito ad indossare la museruola associando un premio appetibile.
  • Farlo socializzare nel periodo sensibile da 2 ai 6 mesi e portarli in ambienti ricchi di stimoli.
  • Molte persone all’arrivo del cucciolo o al nuovo entrato si concedono dei giorni di ferie, per dedicarsi totalmente al nuovo arrivato ma tale atteggiamento può essere fortemente fuorviante: il cucciolo prenderà l’abitudine a non rimanere da solo, penserà che nel nuovo ambiente c’è sempre qualcuno con lui. Quando i giorni di ferie saranno terminati, il cucciolo dovrà affrontare una nuova situazione, ben diversa. E’ consigliabile, quindi, far abituare fin da subito il cucciolo a momenti, minuti, ore, in cui rimarrà da solo, gradualmente, magari associando la solitudine a qualcosa di positivo e facendogli comprendere che non succede niente di male.
  • Se il cane assumesse un atteggiamento poco gradito, potrete ignorarlo o eventualmente isolarlo dal branco per qualche minuto.
  • Non permettetegli di disturbare i momenti di intimità con il proprio partner (anche ritrovarselo in mezzo durante un semplice abbraccio non è educativo),
  • Ricordare di essere pazienti: i cani elaborano le informazioni che gli arrivano in tempi lunghi; quindi contare fino a tre prima di ripetere un comando.
  • Spesso afferriamo e abbracciamo il cucciolo, questo non è indicato: può essere letto da parte dello stesso, come una forma di dominanza (due cani si abbracciano solo nell’atto di monta, reale o simulata, la ritualizzazione di tale avvenimento prende il significato di “dominio”), per cui potremmo addirittura avere una risposta aggressiva.
  • Ricordare di non essere tolleranti (la pazienza e la tolleranza sono due cose molto differenti tra loro): con la pazienza si insegna, con la tolleranza si abbandona un obiettivo.
  • E da ultimo: un cucciolo non va tenuto occupato 24 ore su 24, 7 giorni su 7 perchè ha bisogno dei momenti di riposo

 

Controllo del cibo

  • Il cane dovrà mangiare, dopo che la famiglia ha terminato e se durante i pasti gli allungate il fatidico bocconcino gli state insegnando che può tranquillamente servirsi da solo alla mensa di famiglia.
  • Quando date da mangiare al cane dategli voi lo sblocco per andare a mangiare e non lasciate la pappa a disposizione, ma toglietela se il cane non la consuma entro cinque minuti. Le ragioni di ciò sono: da un lato la volontà di conservarla per eventuali “periodi di magra”, dall’altro fare sfoggio del proprio rango come a dire “ho cibo in abbondanza e non lo lascio mangiare a nessuno”.
  • Se il vostro cane dovesse ringhiarvi quando vi avvicinate alla ciotola, dal pasto successivo servitegli un cibo poco gradito, per poi avvicinarvi successivamente con uno più succulento, e aggiungetelo poco alla volta: in questo modo il cane assocerà la nostra vicinanza alla ciotola ad una cosa più appetibile di quella che ha a disposizione e quindi la nostra presenza durante i pasti corrisponderà a qualcosa di positivo.
  • Tutti i componenti della famiglia dovrebbero far lavorare il cane per aver il cibo e accudirlo in modo da non insegnare che ci sono ruoli differenti all’interno del branco.

Controllo dello spazio

  • Non date accesso al cane a tutte le stanze della casa, specialmente la camera da letto (il leader in natura riserva a sé stesso una zona di riposo), a meno che non siate espressamente voi ad invitare il cane ad entrare.
  • Il cane non dovrà avere accesso al letto o al divano, sono privilegi e posti che spettano solo al leader.
  • Se il cane dovesse difendere da voi la sua cuccia, spostatela non in un angolo, ma verso il centro della stanza e lasciate attaccato il guinzaglio al cane, in modo da fargli perdere sicurezza e dominanza e poterlo prendere dal guinzaglio per spostarlo dalla cuccia.
  • Tenere le finestre chiuse cercando di gestire noi le uscite e le entrate in giardino.
  • Il cane dovrà entrare o uscire da porte e cancelli soltanto dopo che sono passati tutti i membri del “branco”.
  • TV accesa: che ci creda o no la TV può essere una grande alleata e lasciarla accesa può aiutare il nostro amico a 4 zampe ad affrontare meglio la solitudine.
  • Se avesse preso l’abitudine di rosicchiare oggetti pericolosi o scavare buche nel giardino o altri atteggiamenti indesiderati, possiamo lasciargli qualche masticativo per cani: la masticazione è un’attività rilassante
  • Se il tuo cane inizia ad agitarsi quando prendi le chiavi, indossi le scarpe o la giacca e percepisci che sono questi i fattori che potrebbero generare ansia di separazione nel tuo cane, cambia la tua routine o cerca di farla senza coinvolgerlo
  • Non lasciare che faccia la guardia al suo spazio: in questo caso va fatto spostare.
  • Lo strofinamento del proprio corpo su proprietario, oggetti o terreno è una marcatura. E’ importante se è un cane dominante controllare che non raspi il terreno dove ha marcato.
  • Quando usciamo o rientriamo in casa, è bene osservare il cosiddetto “time out”, ovvero 2/3minuti in cui il cane va ignorato (bevete per esempio un bicchiere d’acqua prima di salutare il cane), senza parlare o sgridare se il cane dovesse cercare di attirare la nostra attenzione, questo per dimostrargli che noi siamo il capo e non dobbiamo dare spiegazioni per entrare o uscire di casa. Passati 2/3 minuti chiamate il cane per nome e premiatelo.
  • Non permettergli di sdraiarsi sui piedi mentre guardiamo la tv-
  • Non entrare in casa se il cane sta abbaiando o gemendo.

 

Controllo del gioco

  • Sono i proprietari a decidere tempi e modalità di gioco.
  • Se volete giocare al “tira e molla” potrete legare al suo gioco una corda in modo che non giochi troppo vicino alla nostra mano e per insegnargli a lasciare il gioco ricordate di giocare con due giochi uguali oppure dategli un premio molto appetibile quando lo lascia.
  • Se vogliamo far capire al cane che una cosa tenuta da noi non va toccata; possiamo mantenerla vicino al nostro petto mettendo una gamba avanti oppure possiamo chiudere il pugno e riaprirlo dandogli il premio quando il cane rimane calmo e non tenta di prenderlo.
  • Qualunque cosa ciotola, giochi, etc sono in prestito al cane. Dovremmo essere in grado di maneggiarli e spostarli in qualsiasi momento senza problemi da parte del cane.
  • E’ bene utilizzare un comando specifico per finire il gioco.
  • E’ anche bene avere un gioco speciale da utilizzare in particolari situazioni.
  • Presi dal momento di eccitazione nel gioco potrebbero mostrare manifestazione di monta sessuale o gerarchica. Inibire sul nascere.

Controllo delle passeggiate

  • Siamo sempre noi a decidere quando uscire a passeggio, quando giocare, quando mangiare e quando riposare: se il vostro cane verrà a portarvi un giocattolo o il guinzaglio dovrete ignorarlo finché tenterà di catturare la vostra attenzione. Solo quando avrà smesso di cercare la vostra attenzione, allora potrete accontentarlo, fingendo però che siate stati voi a decidere di giocare o uscire.
  • Per insegnargli a camminare senza guinzaglio è importante che prima sia abituato a passeggiare con il guinzaglio, che permette di tarare una distanza fra la persona e il cane, il quale non potrà allontanarsi più di tanto. Inizialmente il guinzaglio va lasciato lungo e non va tirato troppo: se ci supera, bisognerà fare dietrofront (senza chiamarlo). Se il cane dovesse fermarsi al nostro fianco, possiamo premiarlo.
  • Per richiamare il cane sciolto è bene richiamarlo con voce amichevole e divertente. accovacciati sul fianco usando il suo nome e la parola “vieni”: questo perché il cane istintivamente cerca il contatto visivo e la nostra posizione lo inganna sulla reale distanza. Nel momento in cui il cane viene bisognerà premiarlo con snack golosi. Se il cane non dovesse tornare o avesse fatto qualcosa di sbagliato, al suo ritorno non va né picchiato né sgridato (altrimenti assocerebbe il tornare ad un evento negativo), prendetelo e tornate a casa.
  • Se durante la passeggiata al guinzaglio il cane dovesse tirare, possiamo tentare di catturare la sua attenzione con un premio. Se non dovesse funzionare bisognerà fermarsi qualche secondo. Se nel ripartire il cane continuasse a tirare, allora sarà bene cambiare direzione.
  • Durante la passeggiata, il cane deve essere educato a non sporcare ovunque ma in luoghi appropriati perché poi sarà difficile gestirlo, ad esempio, in un centro commerciale
  • Nel caso in cui il cane non voglia salire in auto, tenendolo al guinzaglio attiratelo con cibo o un gioco o una persona può chiamarlo all’interno della macchina.
  • Nel caso di incontro con altri cani o persone dovrà’ inizialmente sedersi e attendere il nostro sblocco. Questo per evitare incidenti spiacevoli in futuro
  • Durante la passeggiata il cane non dovrà frapporsi tra i membri del branco ovvero dovrà camminare all’esterno.
  • Se il cane si impunta e non vuole camminare non tornare indietro da lui ma invogliarlo a seguirci.
  • Se il vostro cane insegue o abbaia contro ciclisti, motociclette o persone che corrono, si può simulare con un amico la situazione che crea fastidio al cane e con un bocconcino premiarlo se nel momento del passaggio  rimane calmo.
  • Non portarlo in luoghi troppo affollati (esempio i mercati): potrebbe creare forte stress

Rimproveri e premi

  • Associate il nome del cane solo a stimoli positivi.
  • Sono i proprietari a richiedere i momenti di carezze e coccole e non viceversa.
  • Sgridatelo solo nel momento in cui lo cogliete in flagrante, altrimenti ignoratelo. Il cane non è capace di associare i fatti distanti nel tempo e, oltretutto, non parlando lui la vostra stessa lingua non riuscireste a spiegarvi. Parlategli sempre con tono pacato e calmo: gli ordini vanno impartiti con tono fermo, non gridando.
  • Non premiatelo mai gratuitamente: il premio deve essere considerato uno strumento didattico.
  • Non discutere mai davanti al nostro cane: non deve mai percepire che noi siamo deboli e insicuri. Fido, infatti, potrebbe prendere le difese di uno dei due contendenti oppure “approfittare” della situazione e tentare una scalata gerarchica. Per questo stesso motivo non si sgridano i bambini davanti al cane.
  • Quando invece il prendere un oggetto in bocca è una provocazione e quindi una richiesta di attenzione, bisognerà ignorare il cane fino a che non avrà deposto l’oggetto. Una volta lasciato l’oggetto, il padrone premierà il cane.
  • Il palmo della mano è un rinforzo sociale positivo, quindi se ci salta addosso non spostiamolo con le mani perché confermeremmo il suo atteggiamento e non indietreggiare per non fargli capire che lui ti può spostare.

I fuochi d’artificio rappresentano per i nostri amici un motivo di forte stress e causa di forti malesseri; un vero e proprio tormento che coincide a volte con smarrimenti, shock e in situazioni più disperate con il decesso.

I cani sono In grado di percepire 35.000-40.000 vibrazioni al secondo, l’udito nei cani è davvero uno strumento potente, captando rumori a noi impercettibili; hanno la capacità di identificare e discriminare gli odori fino a 100.000 volte superiore a quella dell’uomo; i suoi recettori riescono infatti a percepire circa mezzo milione di composti odorosi, anche se presenti in concentrazioni bassissime, impercettibili al naso umano.

Ecco perché è importante adottare una serie di accorgimenti per rendere il meno traumatiche le feste natalizie.

  1. E’ fondamentale cercare di rimanere calmi e nascondere la nostra preoccupazione e non urlare, perché potrebbero collegare quella situazione a sensazioni negative.
  2. Potete distrarlo da quello che sta succedendo, magari giocando insieme a lui con il suo gioco preferito.
  3. Tenere le finestre chiuse e la televisione o la musica ad alto volume.
  4. Tenere a portata di mano il numero di un veterinario cosi da poterlo chiamare in caso di emergenza.
  5. Evitate di portare a passeggio il cane durante gli scoppi di petardi, cosi che il cane non colleghi la passeggiata ad un evento traumatico. Non Lasciatelo mai senza guinzaglio.
  6. Tenetelo al sicuro, in casa se possibile. nascondete gli oggetti potenzialmente pericolosi.
  7. Nel caso in cui resti invece all’aperto assicurarsi che abbia un buon riparo al sicuro, che non possa ferirsi e che nn vi siano vie di fuga.
  8. Se si spaventa, lascia che si nasconda dove preferisce: non sgridarlo, non chiamarlo, non consolarlo e non cercare di farlo uscire dal suo rifugio, Solo quando si tranquillizza ed esce allo scoperto è il momento di lodarlo e accarezzarlo per premiarlo del suo comportamento. Prima che si rilassi, però, ogni tua carezza servirà solo a confermare la sua paura, quindi meglio evitare ogni interazione mentre è ancora spaventato.
  9. Qualche tempo prima del periodo natalizio si può iniziare percorso di desensibilizzazione con un esperto oppure potete fargli ascoltare rumori di fuochi d’artificio alzando gradualmente il volume da prima tenendo il cane lontano per poi avvicinarlo gradualmente.
  10. Esistono poi dei rimedi a base di feromoni o integratori nutraceutici che possono aiutare il soggetto ma non sono risolutivi.

 

Caccia al boccone: mettete il cane in una stanza, mostrategli e fategli annusare un bocconcino, lasciatelo lì e nascondete il premio in un’altra stanza. Tornate da lui e ditegli “cerca”. Il cane si metterà con il naso a terra ed inizierà la caccia, soddisfacendo il suo naturale istinto gastronomico, perseguendolo con la sua dote più sviluppata: l’olfatto.

Rompicapo: mettete il cane seduto o al guinzaglio, posate il boccone a terra sotto un barattolo, una scatola o un tappeto, o qualsiasi altra cosa possa essere sollevata dal cane. Una volta liberato, il cane cercherà in tutti i modi di afferrare il boccone, lo sforzo mentale sarà appagante, portando con sé un momento successivo di relax.

Il gioco della bottiglia: prendete una bottiglia di plastica senza tappo, mettete dentro dei croccantini, lasciatela a disposizione del cane, che trascorrerà il suo tempo cercando di mangiarli tutti!

Nascondino: fate tenere il cane a un altro componente della famiglia, procuratevi un premio, fategli vedere che andate via, senza mostrargli però il vostro nascondiglio. Una volta posizionati chiamate il cane e poi state in silenzio. Fido si metterà subito alla vostra ricerca e riceverà il premio quando vi avrà trovati.

Agility fai da te: è possibile riproporre una semplice corsa a ostacoli in “versione casalinga” senza rinunciare al divertimento. Per allestire un “mini percorso agility” si possono usare le zampe del tavolo per fare un otto oppure coprendo i  due lati del tavolo si può fare un tunnel, si possono anche mettere due libri a terra sopra i quali appoggiare un manico di scopa per fare un salto o realizzare uno slalom utilizzando bottiglie piene d’acqua poste a una distanza di 50 cm l’una dall’altra.

Indovina in che mano è: tra i tanti giochi da fare in casa con il tuo pet questa è un’idea super semplice ma di grande effetto: basta nascondere un biscottino o uno snack in un pugno e chiedere a Fido di indovinare dove si trova il premietto.

Rally-o fai da te: si possono scaricare i cartelli dallo specifico sito internet e creare un percorso per insegnare al nostro cane a starci vicino e a svolgere vari esercizi, tra i quali seduto, terra e tanto altro.

Static dog swing si può realizzare un circuito con dei balance, tappeti sensoriali per migliorare la propercezione del nostro amico a 4 zampe.

La mancata conoscenza del linguaggio del cane fa sì che spesso i messaggi che gli mandiamo siano in disaccordo con le nostre reali intenzioni, creando confusione che molto spesso causa atteggiamenti poco graditi nei confronti dal proprietario.

Vediamo ora alcuni argomenti quale il carattere e in particolar modo l’ aggressività’ e impariamo insieme a riconoscere i segnali che ci manda in determinate situazioni quali ansia di separazione, stress e come cerca di inviarci i gesti pacificatori (segnali di calma). 

IL CARATTERE

E’ l’insieme delle doti fisiche e morali trasmesse dal bagaglio genetico (DNA) presenti dalla nascita a cui si aggiungono le esperienze fatte durante la vita che possono modificare in meglio o peggio le doti originali.

Ma bisogna distinguere fra:

  • INDOLE = insieme delle doti naturali congenite
  • COMPORTAMENTO APPRESO = somma delle acquisizioni date dalle esperienze

DOTI CARATTERIALI:

  • TEMPRA = capacità di sopportare spiacevoli stimoli esterni sia fisici
  • che psichici senza risvolti negativi sul carattere
  • TEMPERAMENTO = velocità di reazione a stimoli esterni sia
  • piacevoli che spiacevoli
  • DOCILITA’ = capacità di accettare l’uomo come superiore senza interventi repressivi (non confondere con SOTTOMISSIONE (annullamento delle proprie volontà)
  • SOCIALITA’ = rende possibile l’inserimento del cane nella società umana (non confondere con SOCIALIZZAZIONE che é il periodo della vita in cui impara ad inserirsi in una gerarchia sociale)
  • VIGILANZA = (Distanza di sicurezza) capacità di avvertire l’avvicinarsi di pericoli
  • COMBATTIVITA’ = capacità di reazione ad uno stimolo spiacevole con atteggiamenti di lotta (interviene tutto il corpo  arti anteriori in presa / corpo inarcato per facilitare la presa della bocca / collo scuote da destrs a sinistra per riportare più danni all’avversario).

E’ connessa alla natura predatrice del cane e gli permette di avere ragione della preda.

E’ la fase che segue la reazione aggressiva che invece serve solo nei primi attimi di lotta.

  • CURIOSITA’ = (visiva ma soprattutto olfattiva) capacità di interessarsi vivacemente a stimoli esterni o a cose che vengono ricercate con attenzione (invece nel TEMPERAMENTO gli stimoli vengono offerti).
  • POSSESSIVITA’ = elevata nei cuccioli di razze da guardia e difesa
  • DUTTILITA’ = disponibilità a riconoscere l’uomo come capobranco
  • DIFFIDENZA = memoria delle esperienze negative
  • CORAGGIO = capacità di affrontare i pericoli con coscienza delle conseguenze
  • MIMESI = imitazione
  • RESISTENZA = costanza
  • AGGRESSIVITA’ = reazione a stimoli esterni percepiti dal cane come pericolosi per sé, per cose o persone presenti nel suo territorio

TIPI DI AGGRESSIVITA’

da dominanza / gerarchica / sociale  tra cani che vivono insieme

La gerarchia non é stabile e un soggetto giovane, entrato nella maturità, potrebbe tentare la scalata gerarchica entrando in conflitto col cane più anziano.

da dominanza / gerarchica / sociale tra cani dello stesso sesso che vivono insieme

Frequente tra maschi ma accade anche tra femmine.

da paura

Evitano le situazioni di cui hanno paura fino a ringhiare e a mordere se non hanno vie di fuga

POSTURA  coda tra le zampe / testa e corpo basso / pelo rizzato / orecchie all’indietro

protettiva territoriale

Attacco dell’intruso che entra nel territorio e puo’ mettere in pericolo il branco..

Spesso accompagnata da aggressività da dominanza.

materna

In femmine in gravidanza o pesudogravidanza a difesa di oggetti in prossimità e/o durante il parto.

Diminuisce dopo lo svezzamento dei cuccioli.

possessiva

Viene manifestata quando qualcuno tenta di togliere una risorsa al cane.

da irritazione

Aggressività da frustrazione o dolore

rediretta

Quando il cane vorrebbe mordere un soggetto a cui non ha accesso e ne morde uno

a lui più vicino

idiopatica

Anormale e inspiegabile / attacchi inaspettati e violanti.

Inizio tra 1 e 3 anni.

sul cibo

 è generata da una competizione per l’alimento.

sostitutiva

comportamento che nasce senza volontà cosciente nel soggetto che lo applica, quando l’azione ha raggiunto la fase sostitutiva, questa decade nel momento in cui si accorge che l’obiettivo dell’aggressione è cambiato.

del cane anziano

Da ricercarsi nel dolore e diminuzione di alcuni sensi come vista e udito.

appresa

E’ un tipo di aggressività che il cucciolo apprende dalla madre o da altri membri del branco e riproduce il comportamento facendolo suo.

predatoria

Verso una persona o animale o cosa in movimento percepita come preda.

FATTORI DI RISCHIO  esperienze precedenti, soprattutto addestramento da caccia

ABBAIO  attività di sostituzione prodotta dal conflitto

POSTURA  salta a piedi uniti / orecchie dritte / coda verticale / pelo dorso-lombare rizzato / si lascia cadere con i 2 anteriori sulla preda

COME COMPORTARCI CON UN CANE SCONOSCIUTO POTENZIALMENTE AGGRESSIVO:

  • Non guardarlo negli occhi (come sfida)
  • Piegarsi sulle ginocchia (per non apparire minacciosi)
  • Tenere atteggiamento distaccato e tranquillo
  • Evitare conflitto
  • Non scappare
  • Non disturbarlo mentre mangia
  • Fermare il predatorio fermandoci

Ansia di separazione

Quando parliamo di ansia di separazione, intendiamo il disagio che il nostro cane prova quando viene lasciato da solo. Il nostro amico a 4 zampe è un animale abituato a vivere in un gruppo e trovarsi all’improvviso da solo può scatenare in lui stati di disagio quali inquietudine e angoscia. Questo disagio può causare una serie di manifestazioni comportamentali che devono essere comprese e gestite.

Ecco alcuni sintomi:

  • passano il tempo a dormire
  • trascorrono giornate intere a rosicchiare muri, mobili, divani, scarpe, porte, letto mettono a soqquadro la casa
  • urinano e lasciano le proprie feci ovunque
  • ululati e pianti
  • salivazione eccessiva
  • leccamenti continui e morsi autolesionistici…
  • ci segue continuamente
  • comportamento ripetitivo (es: girare in cerchio, camminare avanti e indietro;
  • vomito e/o diarrea
  • non mangiare il cibo lasciato dal padrone mentre quest’ultimo è fuori.
  • eccitazione eccessiva al rientro del padrone
  • soggiorna davanti alla porta
  • tachipnea (aumento della frequenza respiratoria
  • tenta di uscire con noi

PERCHÉ SI SVILUPPA 

  • Iperattaccamento primario: succede quando il cane è un cucciolo e stabilisce un legame molto forte con le persone del branco, cioè sviluppa un attaccamento eccessivo. Il cucciolo stabilisce l’attaccamento con un altro essere vivente che rimpiazzando il ruolo della madre. Questo può verificarsi nei cuccioli abbandonati dalla nascita o allontanati dalla mamma molto presto
  • Iperattaccamento secondario: tutti i cani lo sviluppano con le persone del branco, che vengono identificate come fonte di sopravvivenza, sicurezza e affetto. Quindi quando usciamo perdono di vista le loro risorse. Questo può verificarsi se si tratta di un cane adottato abbandonato precedentemente oppure se viveva con persone anziane o era abituato ad essere sempre in compagnia oppure dopo un trasloco o al ritorno dalle vacanze, quando è stato in compagnia per molto tempo. Altre ragioni possono, ad esempio, essere legate ad esperienze traumatiche che portano il cane a sentirsi insicuro quando non ci sei.

Per aiutare il nostro cane a superare l’ansia di separazione vedi quanto indicato nel paragrafo dedicato a “capobranco o leader”

 

Lo stress

Lo stress è una reazione fisiologica che permette all’organismo di adattarsi a un cambiamento nell’ambiente esterno

Esistono due tipi di stress:

  • Stress positivo (eu-stress): lo stress sempre presente, perché l’organismo

si adatta continuamente a cambiamenti ambientali ed interni, è uno stress

 che produce sensazioni di gioia e consente di aumentare le capacità di

 attenzione, preparando l’organismo ad attività impegnativo.

  • Stress negativo (dis-stress): ovvero quando un individuo è sottoposto a fattori stressanti intensivi o cronici e vi è un sovraccarico di richieste dannoso per l’organismo.

Sintomi di stress

 

  • Nervosismo: il cane si spaventa molto facilmente, appare distratto e nervoso.
  • Urinare e defecare: lo stress spesso causa l’impellenza di defecare sul campo di training o altro luogo anche dopo una lunga passeggiata oppure un continuo urinare in ogni angolo del campo di training o in altro luogo.
  • Irrequietezza si manifesta con il continuo camminare avanti e indietro; ogni rumore lo mette in allerta; questi sono i tipici cani che tirano forte al guinzaglio come se dovessero scappare da qualcuno o da qualcosa che dà loro la caccia.
  • Reazioni eccessive: reagisce con ansia paura o aggressività ad eventi e situazioni in cui normalmente resterebbe tranquillo e composto, ad esempio persona con ombrello.
  • Segnali calmanti: il cane insicuro stressato sopraffatto da eccessiva richiesta mostra questi segnali con maggior frequenza.
  • Esposizione del pene: per lo più fuoriesce solo la parte anteriore o a volte solo la punta.
  • Atto di monta: non sempre è una motivazione sessuale a differenza della T-position. Si può manifestare anche nelle femmine; nel cucciolo questo tipo di comportamento non sempre è legato a stress, spesso si tratta semplicemente di una pratica giocosa senza significato. A volte le eccessive cerimonie di saluto possono portare a questo comportamento.
  • Ipersessualità / iposessualità: da una condizione possono derivare eccessivi impulsi sessuali o al contrario una ridotta attività sessuale.
  • Irregolarità del ciclo sessuale: gli intervalli tra i periodi di calore possono ridursi o dilatarsi in maniera consistente. Alcune femmine a volte lo prolungano per anni (estro lungo), altre hanno un odore attraente più lungo del normale.
  • Esagerata cura del corpo: il cane si lecca fino a ferirsi (zampe, coda e zone genitali). Quando le ferite sono gravi profonde e dolorose il corpo sprigiona endorfine (le molecole della felicità) che leniscono il dolore e risollevano l’umore. L’effetto calmante consente al cane di sopportare più facilmente situazioni opprimenti ma nel contempo instaura un infausto circolo vizioso. Abbiamo l’autogrooming se il cane pulisce (leccare mordicchiare) sè stesso, abbiamo l’allogrooming se il cane pulisce un conspecifico.
  • Danneggiamento degli oggetti: “vandalismo di protesta” si manifesta quando viene lasciato da solo.
  • Espressioni vocali esagerate: abbaiare insistentemente, guaire, mugolare, sono comportamenti di protesta.
  • Disturbi intestinali: diarrea vomito.
  • Allergie: lo stress è ritenuto concausa per l’insorgenza di allergie di ogni tipo, alimentare, acari, morsi da pulci, etc. Anche il decorso della malattia è influenzato dallo stress.
  • Inappetenza: è un comportamento tipico del cane lasciato in pensione o durante la fase di training o rifiuta il suo pasto principale.
  • Voracità: il cane ingoia tutto quello che trova da mangiare anche cose non commestibili (carta, sassi).
  • Odore sgradevole e alito cattivo: l’alito pesante è legato all’eccessivo ansimare. L’aumento della secrezione gastrica indotto dallo stress è causa dell’odore sgradevole.
  • Le vibrisse (baffi) sono tenute tese e possono anche vibrare.
  • Sollevamento dei peli della nuca e della schiena: può essere un segno di stress, insicurezza o grande gioia. Bisogna osservare bene la situazione.
  • Rigidità muscolare: l’elevato tono muscolare legato allo stress irrigidisce i muscoli perciò in questi casi si dovrebbero limitare i comandi da fermo come seduto a terra, etc. Infatti tali comandi costringono all’immobilità cioè non consentono di allentare la tensione attraverso il movimento e non permette di rilassarsi. Limitare la libertà di movimento può portare a tremori o a dolorosi crampi rendendo il cane più pronto all’aggressione. In casi estremi i crampi si manifestano simili a crisi epilettiche.
  • Tremori: poiché con lo stress il tono muscolare aumenta il tremore ha la funzione di far muovere e quindi sciogliere i muscoli al fine di evitare crampi.
  • Formazione di forfora: spesso è collegata alla pelle secca più evidenti in cani a pelo raso e scuro, sul tavolo del veterinario si assiste a vere e proprie “nevicate”.
  • Improvvise perdite di pelo: sono frequenti nel corso di esposizioni cinofili, visti gli spazi ristretti, rumori di sottofondo, impossibilità di sottrarsi all’evento, troppo fermi e con troppi cani intorno.
  • Mantello di qualità scadente e perdite di pelo eccessive e prolungate: mantello si presenta opaco, sfibrato e rado. Si può arrivare alla formazione di zone completamente calve.
  • Problemi cutanei: eczemi, pruriti e piaghe.
  • Aspetto malaticcio: il cane appare affaticato e malaticcio oltre alla caduta di pelo etc., occhi spenti e infossati.
  • Variazione nel colore dell’iride: il meccanismo che determina questo fenomeno non è noto. A volte gli occhi sono fortemente arrossati per la rottura di piccoli vasi dovuta alla pressione sanguigna elevata.
  • Ansimare: ansimando si aumenta l’apporto di ossigeno in modo tale da impedire che la temperatura corporea salga troppo.;
  • Naso che gocciola: in alcuni casi l’agitazione e lo stress provocano l’aumento della produzione di muco.
  • Cuscinetti plantari sudati: le ghiandole sudoripare si trovano sotto le zampe nei cuscinetti plantari. Il cane stressato lascia le impronte su pavimenti lisci, ad esempio ambulatori veterinari.
  • Finte di morsi: attacchi distribuiti intorno a sè che producono per lo più uno schiocco di denti.
  • Occhi spalancati e sguardo sfuggente: così come l’uomo il cane si spaventa e spalanca gli occhi. Se le richieste sono eccessive rispetto alle proprie forze si può arrivare a movimenti scoordinati degli occhi per cui lo sguardo appare sfuggente.
  • Fissare un essere vivente o un oggetto: il cane rimane immobile lo sguardo rimane fisso su qualcosa che lo stressa e/o lo spaventa così da essere pronto a reagire o con fuga o con attacco.
  • Stereotipie: si distingue tra motorie e vocali: si tratta di sequenze di movimenti o di suoni ripetuti a lungo. Corse in tondo o lungo un percorso ad otto, rincorrere la coda, abbaiare monotono e continue, leccarsi ripetutamente una zona del corpo, leccare un oggetto con insistenza, saltare ripetutamente sul posto.
  • Addentare il guinzaglio: questo comportamento con strattonate violente e grande foga spesso viene preso come un gioco ma in realtà è un momento di sfogo del cane stressato. Si presenta dopo situazioni tese e difficili.
  • Scarsa capacità di concentrazione: il cane sembra distratto e insolitamente nervoso durante il training. La concentrazione è breve e faticosa
  • Smemoraggine: di fronte ad esercizi ben noti il cane si blocca come se li avesse dimenticati, è come se avesse un “black-out” interno.
  • Attività sostitutive: il cane fa qualcosa che non appare adeguato alla situazione, spesso sono confusi con i segnali calmanti, la differenza sta nel fatto che i segnali calmanti hanno sempre un nesso causale con la situazione.
  • Fissazioni visive: fissare stimoli visivi, come macchie luminose o mosche. Segue lo stimolo solo con lo sguardo oppure tenta di afferrarlo con un morso, sembra irrequieto e nervoso.
  • Fissazioni su movimento di luce (inseguire riflessi di luce o ombra.
  • Passività: se in alcune circostanze il cane appare più calmo e rilassato del solito, si potrebbe trattare di rinuncia ad agire di fronte ad una situazione aldilà delle sue possibilità e che lui non sa come gestire.
  • Scrollarsi: è indizio di malessere appena vissuto, appena uscito da una situazione difficile che ha richiesto grande impegno o che lo ha preoccupato.
  • Scavare insistentemente buche o fare il gesto di scavare su tappeti, letto, divano, pavimento.
  • Cambiamenti nell’espressione del viso o nella postura del corpo.
  • Comportamenti di evitamento.

Fattori scatenanti dello stress

Alcuni esempi di fattori scatenanti che possono concorrere nel causare lo stress sono:

  • malattie che limitano il rendimento fisico, la scarsa mobilità o la scarsa funzionalità di organi interni come cuore, reni etc. sono fattori che alterano e rendono difficile il rapporto tra cane e il mondo che lo circonda;
  • malattie degli organi sensoriali: la sordità, la cecità, una ridotta sensibilità tattile interferiscono nelle relazioni con l’esterno;
  • patologie dolorose acute o croniche: ferite, perdite di sangue, infezioni, traumi, shock, reumatismi, displasia dell’anca o del gomito, etc, qualsiasi dolore acuto o cronico si traduce in difficoltà nell’affrontare le esperienze quotidiane. Rientrano in queste anche le metereopatie;
  • ipersessualità: riguarda soprattutto i maschi, questo può stressare lui perché deve gestire una forte pulsione ma anche l’altro cane con il suo comportamento invadente (oggetto del suo desiderio);
  • estro della femmina: la femmina che deve difendersi dai maschi insistenti quando si trova nel periodo in cui non è ancora pronta per l’accoppiamento;
  • carenza di sonno: può essere provocata da malattie o da

dolore oppure dal fatto che al cane non sono concesse le

possibilità di ritirarsi e sufficienti pause di riposo;

  • stati di esaurimento: può essere causato non solo da

carenze di sonno ma anche da eccessive pretese durante

 le passeggiate, nello sport e nel gioco;

  • cambiamenti improvvisi: bruschi mutamenti come traslochi,

nuove nascite in famiglia, cambi proprietario, etc.;

  • lutto per perdita di un amico: i cani si affliggono per la perdita del compagno umano, di altri animali con cui hanno vissuto oppure semplici compagni di gioco. Il grado della durata del lutto dipende da quanto era forte il legame con il soggetto;
  • minacce: che la minaccia sia reale o immaginaria non importa. Il cane non è in grado di distinguere con il ragionamento logico se una minaccia è concreta o se è solo percepita come tale e quindi inoffensiva;
  • incertezza nelle aspettative: il cane non sa cosa ci si aspetta da lui o non può valutare la situazione (campo di training). Il cane quando gli rivolgiamo la parola deve cercare cosa ci si aspetta da lui in base al linguaggio del corpo, alla gestualità etc.;
  • fallimento: fallire un’impresa malgrado l’impegno e gli sforzi impiegati è frustrante a ciò si aggiunge la percezione del disappunto del suo compagno umano;
  • metodi di training che provocano ansia o dolore: collari con le punte, dispositivi elettrici che danno la scossa etc. trasformano il training del cane da un importante strumento di apprendimento in esperienza negativa e veicolo di forte stress;
  • prove di lavoro per cani: la pressione psicologica e la fatica fisica che queste attività agonistiche richiedono portano alcune volte ad uno stress enorme. Alcuni cani impiegati nei servizi di pubblica utilità hanno a volte problemi renali, cardiovascolari e intestinali;
  • puppy class: gruppi troppo numerosi e /o sessioni troppo lunghe richiedono al cucciolo un impegno non adeguato alle sue possibilità. Capita che il cucciolo venga sottoposto a continui stimoli ambientali oppure cuccioli addormentati vengono svegliati per continuare il gioco esagerando questo modo i cuccioli possono diventare insofferenti, piagnucolosi, altri aggressivi;
  • giochi troppo pesanti e scatenati: quando il gioco diventa troppo rude, si può osservare che i cuccioli cercano di fuggire perché per loro non è più un gioco e si ritira sotto ad un cespuglio o un sofà , questo avviene anche nel caso di un cane adulto. Se il cane non ottiene di essere lasciato in pace è costretto a rinforzare il suo atteggiamento difensivo;
  • agitazione, violenza, ira, aggressività nel contesto sociale: il cane è molto sensibile, percepisce l’atmosfera negativa anche se lui non è direttamente coinvolto;
  • bambini: può succedere che lo stringono troppo forte, che lo sballottino e che gli strappano il pelo, in più le grida e strepiti durante il gioco, pianti e proteste possono mettere in difficoltà il cane;
  • molto trambusto nell’atmosfera domestica: un viavai di ospiti e amici, un continuo sottofondo di rumori estranei che rivolgono troppa attenzione al cane quindi un ambiente familiare turbolento;
  • troppe emozioni forti negative o positive: il confronto con situazioni nuove anche quando non sono pericolose, esplorare le novità, assorbire e rielaborare tanti stimoli è faticoso;
  • correre e rincorrere: ogni gioco nel quale il cane dà la caccia ad una “preda” (palla) evoca l’ultima sequenza dello schema motorio di caccia. Prima fase individuazione della preda che richiede ore e talvolta giorni, seconda fase la preda viene tenuta d’occhio, incalzata e costretta a fuggire per lungo tempo senza possibilità di riposo anche questo può durare ore e perfino giorni, infine c’è l’attacco. L’aggressività, la velocità e la forza vengono messi in campo a livello ottimale per riuscire nell’impresa. A questo fine l’organismo libera l’adrenalina e quindi più a lungo dura il gioco, più aumenta l’eccitazione e rapidamente il cane si ritrova a difendere seriamente la sua presunta preda;
  • comportamenti incomprensibili per il cane: spesso l’uomo interpreta in modo errato e magari punisce i comportamenti canini che sono assolutamente coerenti dal punto di vista animale. Ad esempio un cane ringhia ad un altro cane da cui è stato morso;
  • malesseri fisici: fame, sete, freddo, caldo etc.;
  • fenomeni atmosferici: forti temporali, tuoni e fulmini, tempeste, grandine etc.;
  • ricovero in una pensione per animali: ambiente insolito, rumori estranei, separazione dal padrone e dalla sicurezza domestica. Molti cani reagiscono con l’anoressia;
  • visita dal veterinario: l’odore della paura degli altri animali presenti, esperienze spiacevoli, agitazione e preoccupazione del proprietario, eventuali terapie dolorose etc;.
  • centri di toelettatura: rumore della macchinetta tosatrice, del phon, riduzione della distanza individuale, l’essere lavati e insaponati, messi sopra ad un tavolo, tagliare le unghie, etc.;
  • esposizione cinofile: qui i cani sono letteralmente sommersi da stimoli, hanno scarsa possibilità di movimento, senza contare il lungo viaggio in auto;
  • viaggi in auto: molti cani non sopportano la sensazione visiva data dalla velocità, e abbaiano ininterrottamente, altri hanno associato esperienze negative quali visita veterinario, distacco dalla madre, fratelli etc. altri ancora soffrono l’auto e sono colti da salivazione eccessiva o da vomito
  • limitazione dei movimenti: cani a catena, permanenza in un grande giardino ma senza il piacere della passeggiata;
  • solitudine e noia: quando sono lasciati troppo spesso e troppo a lungo soli o non hanno nulla da fare o passano poco tempo con la famiglia;
  • paura dell’abbandono: quando il cane viene lasciato legato ad esempio davanti un negozio oppure a casa se non è stato abituato a rimanere da solo;
  • sovraffollamento: quando troppi cani vivono in uno spazio non adeguato, non vi sono luoghi tranquilli e la distanza individuale viene costantemente violata (esempio canili);
  • abbinamenti sbagliati in case con più cani: quando i cani sono costretti a vivere nella stessa casa ma non si trovano bene con gli altri consimili;
  • cane sovraccaricato dalle necessità emotive del proprietario: il cane viene spesso umanizzato e quindi non più percepito come cane; a volte viene sommerso di amore e attenzioni per essere poi messo da parte per impegni del proprietario;
  • contatti fisici troppo frequenti o troppo rari: cani di piccola taglia vengono presi spesso in braccio e coccolati, al contrario altri hanno contatti fisici quasi inesistenti; un cane soffre molto per i rifiuti alle sue richieste di contatto;
  • eccesso o carenza di regole: entrambi mettono a disagio il cane; sia per il cane a cui non viene concessa mai libertà sia per il cane che non conosce regole della convivenza quotidiana;
  • abbinamento sbagliato tra cane e proprietario: ad esempio un cane da caccia (ad esempio bracco) costretto a uscire una o due volte al giorno e vivere in appartamento

Esistono comunque diverse strategie per la gestione dello stress come programmi di modifica comportamentale, modificazioni dello stile di vita, somministrazione di alimentazioni formulate ed integratori: insomma agendo da più versanti si può migliorare la vita del nostro cane.

I Segnali calmanti

 

I segnali calmanti, chiamati anche segnali di “pacificazione”, non sono altro che posizioni e posture del corpo, sguardi e atteggiamenti che i cani utilizzano per comunicare sia con noi che con i loro simili.  Vengono utilizzati per prevenire eventi (come minacce / placare il nervosismo / la paura, ecc…)

Esistono vari segnali calmanti, tra cui:

  • girare la testa;
  • distogliere lo sguardo;
  • socchiudere gli occhi;
  • sedersi;
  • mettersi a terra;
  • annusare;
  • rallentare i movimenti;
  • grattarsi;
  • scrollarsi;
  • voltarsi di lato e di spalle
  • avvicinarsi facendo una curva ampia;
  • alzare una zampa anteriore;
  • leccarsi tartufo e/o labbra;
  • sbadigliare;
  • mettersi in mezzo a due cani in atteggiamento non pacifico;
  • assumere la posizione di gioco;
  • immobilizzarsi (freezing)
  • fingere di fare altro
  • fare pippi
  • camminare lentamente ed usare movimenti lenti
  • sorriso
  • muovere la coda
  • ignorare l’esistenza dell’altro
  • schioccare le labbra.

 

I Benefici di avere un cane:

Il cane insegna al bambino la socievolezza, il buon umore, la tranquillità ma anche la responsabilità.

L’amore incondizionato che un bambino riceve dal cane aumenta la sua autostima ed il suo senso di sicurezza l’interazione con il cane è un grande stimolo per l’apparato neurale e il suo sviluppo sensoriale.

I bambini che vivono con un cane hanno meno difficoltà nei rapporti con i loro coetanei da un punto di vista sociale e maggiore capacità di problem solving.

Il cane, porta il bambino a compiere attività fisica riducendo i rischi di obesità infantile.

Il livello immunitario dei bambini che crescono con un animale è più elevate; protegge dalle malattie e aiuta a difendersi dalle allergie

Crescere con un pet è un’esperienza unica per i nostri figli, in grado di educare alla diversità Prendersi cura di un animale da compagnia è un’esperienza formativa

Alcune regole principali:

  1. insegnate al bambino ad accarezzare il cane al suo fianco ed a non toccarlo in testa. Lodate il cane se si comporta bene.
  2. Insegnate al cane a restare fermo anche quando intorno a lui si svolgono attività eccitanti (giocare a palla) premiandolo.
  3. Abituate il cane a non rubare il cibo dal piatto dei bambini e premiatelo a fine pasto se ha mantenuto un atteggiamento corretto.
  4. Qualora arrivasse un neonato giocate con il cane, lodatelo e dategli da mangiare in presenza del piccolo.
  5. Non permettiamo a nostro figlio di inseguire il cane, tirargli orecchie o coda o di togliere cose dalla bocca.
  6. Evitare che il bambino tocchi le cose del cane, come la ciotola, la cuccia e i giochi ed insegniamogli a non disturbare il cane mentre mangia o beve o dorme.
  7. Occorre lasciare al cane un luogo sicuro in cui si possa ritirare quando non vuole interagire con il bimbo; occorre lasciargli i suoi spazi.
  8. Ricordiamo che un cane mostra il suo disagio con segnali del corpo: sbadiglia (anche se non ha sonno), si lecca le labbra (anche se non ha fame e non ha mangiato), distoglie lo sguardo, cerca di allontanarsi (se gli viene concesso), ringhia;
  9. Non lasciamo MAI nostro figlio e il nostro cane insieme se noi non siamo presenti.


Importante da ricordare

A volte il cane vede nel bambino un “animale” da difendere, tanto da arrivare a “proteggerlo” da estranei o adulti in generale. Ma può anche succedere che il cane scambi il bambino per una preda e manifesti quindi nei suoi confronti un comportamento predatorio.

I proprietari esperti possono infrangere tutte le regole e decidere quando reintrodurle perché sono in grado di accorgersi dell’insorgenza del problema. I proprietari inesperti o dotati di scarsa intuizione non si renderanno conto del problema fino a quando non se ne manifesteranno le conseguenze